L’inizio della civiltà

Written in Italian by Luigi Serafini

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Secondo alcune scuole di paleoantropologia, l’usanza della compravendita, pietra miliare della nostra Civiltà, nacque dall’incontro-scontro tra due Homines, i Sapiens e i Neanderthal.

All’alba dell’Umanità, queste due specie mostravano comportamenti affatto diversi e al loro conflitto sembra alludere la vicenda biblica di Caino e Abele. E c’è poi chi paragona tali biodiversità a quelle di due cugini primati, ovvero gli Scimpanzé e i Bonobo, cercandovi qualche nesso filogenetico. Infatti, un attento studio delle rispettive ossa mascellari e in particolare delle loro possibili angolazioni nell’emettere suoni, ha permesso di accertare che i Sapiens, si esprimevano con grugniti del tipo “grr”, simili a quelli dei felidi più carnivori, mentre i Neanderthal, emettevano degli “uh, uuuhhh”, simili a tortore in amore.

Basandosi su questi dati, alcuni ricercatori hanno addirittura teorizzato che mentre i primi erano animati da volontà di possesso e/o di acquisto a ogni costo, i secondi evidenziavano una spiccata inclinazione alla condivisione e/o al comodato gratuito.

Possiamo così immaginare i Sapiens che erravano per monti e per valli grugnendo con nodose clave sulle spalle, ossessionati dall’idea di proprietà. Un concetto questo del tutto alieno ai Neanderthal, che si dedicavano invece a sinfonie primordiali sulle rive dei laghi con ulne d’aquila come flauti e sassi di torrente come percussioni.

Interessante per gli studiosi è il fatto che quando le due specie vennero in contatto, i loro diversi linguaggi provocarono ogni sorta di equivoci e forse ci fu anche qualche ibridazione tra i più giovani, subito repressa. I Neanderthal insomma non capirono che le domande dei Sapiens circa i loro territori, non erano che primitive offerte d’acquisto, ma a prezzi stracciati, tanto che intere pianure e vulcani spenti pieni d’acqua e di coregoni squisiti furono da loro svenduti inconsapevolmente per poche conchiglie di aragonite. Tra le tante concessioni ci fu anche il promontorio del Circeo, inclusa la sua lussureggiante pineta, paragonabile nel mondo Neanderthal alla New York dei giorni nostri.

Dai reperti trovati proprio al Circeo, si è potuto ricostruire cosa successe ad un certo punto del Paleolitico. Infatti, i Neanderthal stavano organizzando, come d’abitudine nei pleniluni, dei grandi festeggiamenti propiziatori per la nuova stagione di caccia, quando all’improvviso i Sapiens arrivarono in massa con delle torce, grugnendo e brandendo le clave in modo minaccioso.

I Neanderthal furono colti di sorpresa e all’inizio non capirono cosa volessero quelli lì. Alcuni di loro, anzi, chiesero a gesti delle spiegazioni e ebbero in risposta il cranio fracassato, come evidenziano scavi recenti.
Solo alla fine compresero, ahinoi, che i Sapiens si consideravano proprietari dell’intera pineta e esigevano come canone d’affitto un numero spropositato di pelli di daino.

E fu così che i Neanderthal si ritrovarono ben presto indebitati e senza il minimo comfort nelle loro caverne. Le vessazioni dei Sapiens poi continuarono, tanto che a un certo punto i Neanderthal si resero amaramente conto che l’Età della Pietra stava finendo, e che però la loro natura gentile non gli permetteva di reagire a quella incomprensibile brutalità.

Gli anziani allora si riunirono in consiglio per decidere il da farsi e con voto unanime stabilirono che non era più possibile vivere in un mondo a maggioranza Sapiens. Venne dato incarico ai più esperti di trovare una soluzione e fu così che si inventò il preservativo, ricavandolo dal rumine della capra domestica.

Dagli ultimi scavi condotti sempre al Circeo, si può dedurre che i Neanderthal vissero spensieratamente sotto gli ultimi riflettori paleolitici, estinguendosi tra funghi, fragole, corbezzoli e orge musicali nei boschi, senza interesse alcuno per la cosiddetta Civiltà che stava per nascere.

Published September 13, 2019
© Luigi Serafini


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