M’illumino d’immenso Poetry Translation Prize 2023

Written in Italian by Roberto Mussapi and Prisca Agustoni

 

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Roberto Mussapi
’82. Scirea

Li ricordo avanzare inesorabili,
distendersi con forza alla vittoria finale:
prima, dal buio degli spogliatoi uscivano
incerti, poi iniziarono a vincere,
sempre di più, sempre.
Ricordo Gentile, dominò sempre l’avversario,
vincendo ogni torneo, respirandogli sul collo,
ognuno cedette spossato,
annichilito dalla sua potenza.
Ricordo Tardelli, il proiettile e il grido,
e l’alto pianto al cielo teso e lucente,
Zoff che copriva le spalle con gli occhi ferrigni,
ricordo tutti, chi per la corsa a testa alta,
guardando i nemici lontani, oltre il cavallo,
chi per la rapidità d’esecuzione,
la mira fulminea con cui finì il portiere,
chi per le folate furibonde sulla fascia,
i lanci di Cabrini come bombe sul centro.
Ma lui, che anticipava come non avendo avversario,
che combatteva col tempo e non coll’uomo,
che prima di ogni altro fulminò il secondo,
rendendo fuori tempo la partita avversaria,
lui animato dal suo metronomo interno,
col battito del cuore sostituì l’orologio,
lui cancellò e rigenerò il tempo.
E non fu necessario alcuno scontro,
sempre agì di previsione anticipando,
sempre determinò il lancio in solitudine,
nel cuore della partita ed estraneo al suo strepito,
al tumulto di Gentile e Tardelli, alla rapida
corsa di Bruno Conti, alle frecce di Rossi.
Giocò la partita d’anticipo, contro un avversario
invisibile: lineare, apollineo nel correre,
silenzioso. Lui più di tutti ricordo,
che diresse in silenzio l’esercito e antevide
ogni mossa dell’avversario e disegnò la vittoria,

tracciò la scia nell’alta marea.

***

 

Prisca Agustoni
È un turbine che stritola (frammento)

§ è una ventosa
che s’appiccica s’incolla ovunque
avvicina mondi mai pensati prima
e nuove e strane cose s’amiciziano

è un turbine che stritola
avanza e inghiotte nella morsa
pesci, rane, girini e libellule
un dolce frastuono in sottofondo

come di un’elica che gira
o il tonfo di una montagna quando frana

§ s’alza il paese.

Vengono giù
caldi
uno dopo l’altro
come raccolti attorno al fuoco
colli e case e tronchi.

Resta un villaggio
disseccato,
scopati via
tutti i suoi insetti

estinto il reame dei sogni
ogni ipotetico alveare

e il sole che taglia
è una lama
radente la pelle

§ la bambola di Jessica giace
distesa sul corpo del pesce morto

il suo letto di scaglie e smalto
è luccichio che si staglia sul pantano

e coglie il sole
crudele che ancora nasce

il viso rivolto verso il tanfo
di pesce e di morte, lo sguardo

di chi sa l’orrore
senza voce o senza cuore forse
aspetta

che le piccole mani di Jessica
ridiventino un giorno calore
e infanzia

Published November 27, 2023
© Roberto Mussapi, La polvere e il fuoco, Mondadori, Milano, 1998
© Prisca Agustoni, Verso la ruggine, Interlinea, Novara, 2022

M’illumino d’immenso Poetry Translation Prize 2023

Written in Italian by Roberto Mussapi and Prisca Agustoni

 


Translated into Spanish by Jorge Yglesias

Roberto Mussapi
’82. Scirea

Los recuerdo avanzando inexorables,
desplegándose con fuerza hacia la victoria final:
Al inicio, salieron inseguros de la oscuridad
de los vestuarios, después empezaron a ganar
cada vez más, siempre.
Recuerdo a Gentile, siempre dominó al adversario,
ganando todos los torneos, respirándole en la nuca,
todos sucumbían exhaustos,
aniquilados por su potencia.
Recuerdo a Tardelli, el proyectil y el grito,
y el llanto alto al cielo tenso y brillante,
a Zoff que cuidaba las espaldas con ojos de hierro,
recuerdo a todos, al que corría con la cabeza erguida,
mirando enemigos lejanos, más allá del caballo,
al de rápida ejecución,
la puntería fulminante con la que abatió al portero,
a los de ráfagas furiosas en la banda,
los tiros de Cabrini como bombas sobre el centro.
Pero él, que se adelantaba como si no tuviera adversario,
que combatía al tiempo y no al hombre,
que antes que ningún otro fulminó el segundo,
dejando fuera de tiempo el juego del adversario,
él animado por su metrónomo interno,
con el latir de su corazón sustituyó al reloj,
anuló y regeneró el tiempo.
Y no era necesario ningún choque,
siempre era previsor anticipándose
siempre determinaba el pase en soledad,
en el corazón del partido y ajeno a su clamor
a la agitación de Gentile y Tardelli, a la rápida
carrera de Bruno Conti, a las flechas de Rossi.
Jugó el partido con anticipación, contra un adversario
invisible: lineal, apolíneo al correr,
silencioso. A él es a quien más recuerdo,
que en silencio dirigió el ejército y previó
cada movimiento del adversario y diseñó la victoria,

trazó una estela en la pleamar.

***

Prisca Agustoni
Es un torbellino que aplasta (fragmento)

§ Es una ventosa
que se pega se adhiere en todas partes
une mundos nunca antes pensados
y cosas nuevas y extrañas se amigan

es un torbellino que aplasta
avanza y traga con sus garras
peces, ranas, renacuajos y libélulas
un suave estruendo de fondo

como una hélice que gira
o el ruido sordo de una montaña al desmoronarse

§ el pueblo se levanta.

Se vienen abajo
calientes
uno tras otro
como reunidos en torno al fuego
colinas y casas y troncos.

Queda una aldea
desecada,
barridos
todos sus insectos

extinguido el reino de los sueños
cada hipotética colmena

y el sol que corta
es una cuchilla
rasurando la piel

§ la muñeca de Jessica yace
tendida sobre el cuerpo del pez muerto

su lecho de escamas y esmalte
es un brillo que resalta en el pantano

y atrapa el sol
cruel que aún sale

su rostro vuelto hacia el hedor
de pescado y muerte, la mirada

de quien conoce el horror
sin voz ni corazón tal vez
espera

que las pequeñas manos de Jessica
vuelvan a ser un día calor
e infancia

Published November 27, 2023
© Jorge Yglesias


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Anche quest’anno “M’illumino d’immenso”, Premio Internazionale di Traduzione di Poesia, si è rivelato un concorso che attira l’attenzione di traduttori di molti paesi diversi.

In totale, 382 traduttori di 28 paesi del mondo si sono cimentati nella traduzione delle poesie proposte dagli organizzatori: “‘82. Scirea” del poeta italiano Roberto Mussapi ed “È un turbine che stritola” della poetessa svizzera di lingua italiana Prisca Agustoni, per la VI edizione del premio verso lo spagnolo; “Canción del burócrata” di Eduardo Lizalde (Messico) e “Ypacaraí” di Daniel Samoilovich (Argentina), per la I edizione del premio verso l’italiano.

Il Premio è organizzato dai poeti Vanni Bianconi (Svizzera) e Fabio Morábito (Messico), e dalla traduttrice Barbara Bertoni (Italia), con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico e dell’Ambasciata di Svizzera in Messico, e con il patrocinio di varie istituzioni (Ambasciata del Messico in Italia, Ametli, Biblioteche di Roma, Fondo de Cultura Económica, IILA, Istituto di Italianistica dell’Università di Basilea) e media: Biblit. Idee Risorse per Traduttori (Italia), La otra (Messico), Luvina (Universidad de Guadalajara, Messico), Periódico de Poesía (UNAM, Messico), Specimen. The Babel Review of Translations (Svizzera) e Vasos Comunicantes (Spagna).

La giuria è internazionale ed è composta da poeti e traduttori di grande prestigio: Jorge Aulicino (Argentina), Barbara Bertoni (Italia), Vanni Bianconi (Svizzera), Valerio Magrelli (Italia), Fabio Morábito (Messico).

Il vincitore di M’illumino d’immenso dallo spagnolo all’italiano è Gabriele Mancini (Pomezia, Italia). Menzione d’onore a Michele Morella (Zurigo, Svizzera).

Il vincitore di M’illumino d’immenso dall’italiano in spagnolo è Jorge Yglesias (Cuba). Menzione d’onore a Carlos Mayor (Spagna) e Marco Perilli (Messico).

I vincitori hanno ricevuto un premio di 1000 euro e la pubblicazione delle traduzioni.


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